Riduci l'impronta di carbonio aziendale con la mobilità sostenibile

Ridurre l’impronta di carbonio partendo dalla flotta aziendale e dalla logistica dell’ultimo miglio: ecco perché e come adottare la mobilità sostenibile.

Uno dei temi principali legati alle politiche di contrasto al Cambiamento Climatico è la riduzione dell’Impronta di Carbonio, ovvero come ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera.

La CO2  è infatti uno dei principali fattori clima-alteranti che provocano l’aumento della temperatura. La sua produzione deriva in gran parte dall’utilizzo dei combustibili fossili, ovvero dal petrolio e dai suoi principali derivati.

Gli studi scientifici ormai non lasciano più alcun dubbio sull’importanza delle azioni da porre in essere tra oggi ed il 2050, anno in cui i principali Paesi del mondo si sono impegnati alla neutralità carbonica.

Riduzione dell’impronta di carbonio: una priorità a livello politico e aziendale

Se vogliamo pensare ad uno dei settori che su questi temi subirà il maggiore impatto dobbiamo pensare alla filiera dell’automotive a 360°. Il punto non riguarda solo i produttori di veicoli, ma anche tutti i consumatori e, per primi, coloro che per lavoro utilizzano camion, furgoni ed auto.

In particolar modo è quindi il settore della logistica  e delle flotte aziendali ad essere influenzato, sin da subito, da questa rivoluzione che ci aspetta nei prossimi 2-5 anni.

I maggiori gruppi automobilistici hanno annunciato la cessazione della produzione di nuovi modelli termici (gasolio e benzina) a partire dal 2030; molti comuni europei hanno già deciso che dal 2030 non sarà più possibile la circolazione di mezzi termici.

Si può, e si deve, iniziare da subito a mettere in campo azioni pratiche ed efficaci per non farsi cogliere impreparati.

Ridurre l’Impronta di Carbonio è sempre più il mantra delle principali aziende mondiali. Da un lato le più virtuose, quelle che da anni perseguono questo obiettivo (le B-Corp e in Italia le Società Benefit) e, dall’altra, le grandi multinazionali che vedono crescere sempre più la sensibilità dei clienti.

Su questo blog abbiamo spesso parlato di due elementi chiave, validi anche per affrontare il tema di cui parliamo oggi: il cliente Eco-digitale e le 3 P (People, Planet e Profit). 

Quest’ultimo concetto è stato ripreso anche dal Presidente del Consiglio, Prof. Mario Draghi, nel suo discorso per l’ottenimento della fiducia al Senato in cui ha parlato di 3 fattori chiave per la ripresa post-Covid: People, Planet e Prosperity, a testimonianza che il mondo ormai ha preso una direzione ben precisa su questi temi.

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Il caso aziendale: come Amazon si impegna a ridurre l’impronta di carbonio

Vogliamo fare un esempio di azienda che sta puntando sul tema della riduzione dell’impronta di carbonio e che, operando nel settore della logistica, ha un peso a livello internazionale tale da poter spostare gli equilibri? Che potrà obbligare i suoi fornitori, anche le PMI italiane, ad agire nell’arco dei prossimi 12-24 mesi? Vi dico solo un nome: Amazon

Amazon sta investendo molto nella conversione in elettrico delle sue consegne, in particolar modo di quello dell’ultimo miglio. Date un occhio ad esempio a questi articoli, vi farete un’idea di quanto si stia spingendo sull’acceleratore:

Motivo di questi investimenti? La riduzione dell’Impronta di Carbonio.

Caso Amazon a parte, il punto ora è capire come questa rivoluzione potrà riguardare le nostre aziende e non solo i colossi internazionali.

La mobilità sostenibile: un tema urgente su cui conviene investire

Ne sentiamo ancora parlare al futuro, ma ormai è già tra noi. 

Fino a pochi mesi fa mancavano prodotti sia nel settore dei furgoni sia, in minor misura, in quello delle auto, ma con il 2021 sono stati presentati e commercializzati modelli di ogni dimensione e costo.

Il loro acquisto è supportato da agevolazioni fiscali statali, regionali e comunali sempre più diffuse, sia con la rottamazione di vecchi veicoli sia senza, ed il vantaggio economico di un mezzo elettrico è immediato.

I costi di gestione sono sicuramente un aspetto da affrontare. L’altro vantaggio riguarda la possibilità di accesso ai centri delle città, alle ZTL, e ai parcheggi gratuiti, sempre più limitati per i mezzi termici.

L’infrastruttura di ricarica è un altro elemento che va verificato zona per zona sulla base delle reali esigenze di mobilità.

Insomma, l’argomento appare ancora abbastanza complesso e molte aziende, che potrebbero tranquillamente affrontare il passo, sono titubanti in quanto non sanno bene come muoversi.

Eppure la maggior parte delle aziende, se non tutte, a breve sarà tenuta a confrontarsi non solo con le aspettative dei clienti e della loro filiera, ma anche con la redazione di un piano di sostenibilità ambientale che diverrà obbligatorio.

Ecco allora che la mobilità sostenibile diventa la porta di accesso della sostenibilità ambientale e di conseguenza alla misurazione dell’impronta di carbonio, che sarà il tema dei prossimi 10 anni. Un tema su cui verranno convogliati miliardi di investimenti pubblici e privati, agevolati ed a fondo perso.

La guerra al cambiamento climatico è iniziata e non la possiamo perdere: i danni a livello sia ambientale sia economico sarebbero tali da far sembrare la pandemia in corso un evento di poco conto.

Vantaggi e fasi di un piano di mobilità sostenibile

  1. Evitare il fai da te, è opportuno rivolgersi a chi da anni sta affrontando professionalmente questi argomenti
  2. Verificare all’interno della propria flotta quali sono i mezzi che già da subito potrebbero essere trasformati e pianificarne la sostituzione sfruttando tutte le agevolazioni oggi già presenti 
  3. Predisporre un piano economico finanziario all’interno del proprio business plan da cui si evidenzino i risparmi ottenibili 
  4. Valutare i vantaggi, non solo economici, che un piano di mobilità sostenibile porta con sé verso i propri Stakeholders

Ecco alcuni esempi dei vantaggi ottenibili:

  • Risparmio di costi
  • Pianificazione & Controllo dei costi di mobilità
  • Sicurezza del personale
  • Finanziamento grazie alla creazione del piano di sostenibilità
  • Realizzazione mobilità sostenibile
  • Riduzione CO2
  • Reputation verso fornitori e clienti
  • Compliance verso le richieste degli stakeholders

Il tema non è più rinviabile, va affrontato senza preconcetti o spinte ecologiste di principio. Si tratta di adeguarsi per tempo iniziando un percorso virtuoso che mantenga l’azienda al passo con i tempi e le esigenze.

Ridurre l’impronta di carbonio si può. Partire dalla mobilità sostenibile aiuta ad intraprendere un percorso che sarà fatto di tante tappe e tanti argomenti nuovi da affrontare; i fleet manager delle aziende stanno già iniziando ad impostarlo.

Esistono anche diversi software che consentono di ridurre l’impronta di carbonio semplicemente migliorando la pianificazione dei viaggi e il consumo di carburante. Con i risparmi immediati si può passare alla realizzazione del piano di sostenibilità e all’introduzione nella flotta dei primi veicoli elettrici.

Affrontiamo insieme le sfide del futuro. Si può risparmiare e migliorare le proprie performance ambientali nello stesso tempo: perché non farlo?

Noi di Re-Solution Hub stiamo studiando questi temi da anni ed abbiamo sviluppato anche un servizio ad hoc, Re-Mob!,in collaborazione con il WebFleet, azienda del gruppo Bridgestone, dedicato ai temi della mobilità.

Attraverso Re-Mob! diamo supporto alle aziende in un percorso ormai obbligatorio con consigli pratici e risparmi immediati.

Passa alla mobilità sostenibile!

Riduci i costi della flotta grazie all’elettrico, ti aiutiamo noi

Scopri come
Marco Ceruti

Marco Ceruti

Sostenitore e fautore della sostenibilità ambientale, sono un commercialista “4.0” e revisore legale specializzato in Business Planning e M&A.